Le tecniche oscillatorie rimodellano il nostro benessere

postato il 19·05·2023 in

In uno dei miei ultimi articoli parlai delle capacità del corpo di rimodellare la fascia e di come l'osteopatia attraverso le sue tecniche fosse un ottimo riattivatore del metabolismo corporeo. L'articolo in questione si intitolava Come l'osteopatia può ripristinare il metabolismo dopo le feste e riscontrò un notevole successo. Tra le numerose domande poste dai lettori quella più gettonata fu: Quali tecniche osteopatiche favoriscono il metabolismo? Effettivamente l'articolo trattava di un argomento ampio ed importante, urgeva un approfondimento.

 

Il post-graduate sulle tecniche osteopatiche oscillatorie pendolari e vibratorie

Mentre stavo preparando tutto il materiale per l'elaborazione dell'articolo mi arrivò la notizia di un corso Post-graduate con il DO Paolo Tozzi, un'eccellenza italiana dell'osteopatia: Tecniche osteopatiche oscillatorie, pendolari e vibratorie. Questo approccio è stato ripreso da vari osteopati nel corso del tempo e tra gli effetti principali c'è la modifica della trama fasciale e l'attivazione metabolica cellulare, nemmeno a farlo a posta le tematiche affrontate nel precedente articolo!

Gli studi moderni di fisica quantistica considerano le onde come unità informazionali, la luce ed i suoni ne sono un esempio. La loro emissione e modulazione può essere utilizzata come strumento di valutazione e trattamento come si può evidenziare dal video sottostante. 

Dall'intuizione al riscontro scientifico

I primi osteopati intuirono empiricamente che le stimolazioni manuali oscillatorie e vibratorie avessero effetti importanti sul cambiamento dei tessuti dei pazienti. Con l'avanzare degli studi e l'affinamento delle tecniche compresero che l'applicazione di oscillazioni e vibrazioni per un intervallo di tempo compreso tra pochi secondi e 45 minuti a una frequenza compresa tra 8-110Hz avesse effetti importanti sulla:

  • Modulazione della percezione del dolore
  • Aumento della perfusione tissutale
  • Aumento del flusso interstiziale fasciale
  • Aumento della mobilità articolare vertebrale
  • Riduzione della tensione muscolare
  • Aumento della perfusione polmonare e di alcune aree cerebrali
  • Miglioramento delle funzioni cognitive
  • Miglioramento dei processi di riparazione tissutali
  • Regolazione della matrice extracellulare (MEC)

 

Qual è il sound del nostro corpo?

I tessuti come tutte le molecole hanno una determinata frequenza oscillatoria e la capacità dell'osteopata è di mettersi in risonanza con essa attraverso delle pressioni manuali ritmiche, un po' come un chitarrista che regola la tensione delle corde per farle suonare in maniera armonica. Il terapista prende contatto con le superfici più dure e compatte del corpo del paziente (ossa) per trasmettere le oscillazioni ubiquitariamente. Ciò avviene grazie alla costituzione solida e semiliquida del nostro corpo. Sappiamo infatti che l'applicazione di uno stimolo vibratorio in un punto si trasmette rapidamente in tutto il sistema, così come quando si lancia un sasso in un lago. 

 

L'approccio terapeutico oscillatorio

Una volta raggiunto l'accordo armonico col paziente l'osteopata cerca di identificare le aree del corpo in cui la trasmissione non avviene. In queste zone l'onda può essere assorbita o distorta ed è indice di un'area disfunzionale.

L'operatore, quindi, può utilizzare le tecniche oscillatorie:

  • per fini diagnostici (identificando l'area disfunzionale)
  • come preparazione ad altre tecniche osteopatiche (es. strutturali, viscerali)
  • per trattamento (con tecniche dirette o indirette) 

In quest'ultimo caso il terapeuta concentra le oscillazioni sull'area disfunzionale aumentando la frequenza dell'impulso fino a quando non si dissolve l'area disfunzionale. L'effetto è simile al bicchiere di vetro che si deforma fino a rompersi sottoposto ad una determinata frequenza del suono (es. visibile nel video).

Indicazioni terapeutiche

Le ricerche scientifiche degli ultimi 40 anni di Bakhtiary, Peer, Kosek, Fuller hanno evidenziato miglioramenti in molti ambiti:

  • Articolazioni limitate nei movimenti per via di un trauma o un intervento chirurgico
  • Ipertono muscolare e miofasciale
  • Aree del corpo dolenti o ipersensibili
  • Compromessa dinamica dei fluidi (sinoviali, linfatici, venosi, respiratori)
  • Disturbi cognitivi e dell'attenzione nei bambini con iperattività
  • Neonati pretermine

Queste tecniche possono essere adottate con efficacia anche nelle pazienti gravide e nei neonati, il loro cospicuo livello di fluidi corporei permette di trasmettere l'impulso correttivo rapidamente. 

 

Ecco perchè è utile andare dall'osteopata

Il primo osteopata ad aver compreso l'importanza del ritmo vibratorio fu il visionario Littlejohn nel 1902. A seguire ci furono le intuizioni di Sutherland, Fulford e Mitchell che portarono alla canonizzazione delle tecniche oscillatorie di Lederman (1990) e Comeaux (2008).

Il DO Paolo Tozzi attraverso la sua dedizione scientifica e trasversale ha rieditato l'approccio terapeutico oscillatorio sotto una chiave di lettura fisica moderna. Ha sviscerato le vie molecolari attraverso cui è possibile tradurre un'azione meccanica terapeutica in una modifica dell'espressione cellulare. Le cellule infatti se sottoposte a stimoli meccanici corretti, ad una certa frequenza, sono in grado di indurre la produzione di fibroblasti che sono le unità funzionali della matrice corporea. Una struttura armonica del nostro telaio corporeo ci permette di vivere sicuramente una qualità di vita migliore ed è per questo che rivolgersi ad un osteopata ha senso!

 


Bibliografia e riferimenti

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