Con il termine postura si intende la posizione del corpo nello spazio e la conseguente relazione tra i suoi segmenti corporei. La postura può essere suddivisa in 3 macro sezioni, comprendenti al loro interno ulteriori suddivisioni: in stazione eretta (monopodalica o bipodalica), da seduto, in decubito (prono, supino, laterale).
La corretta postura può definirsi sinteticamente come la deformazione coerente della gravità, in altre parole la corretta postura altro non è che la posizione più idonea del nostro corpo nello spazio per attuare le funzioni antigravitarie con il minor dispendio energetico possibile, sia in deambulazione che in stazionamento; ad essa vengono a concorrere vari fattori (neurofisiologici, biomeccanici, emotivi, psicologici e relazionali). L’habitat dell’essere umano nei paesi maggiormente sviluppati è, al giorno d’oggi, costituito da un terreno piano, ossia la superficie sulla quale si sviluppa l'antigravitarietà posturale. La postura stessa è inquinata dal terreno piano e per conseguenza si rendono necessarie interfacce uomo/ambiente che consentano il riposizionamento spaziale corporeo con le caratteristiche di correttezza antigravitaria.
Spazialità, antigravità ed equilibrio
Importanti sono i concetti di spazialità, antigravità ed equilibrio che derivano da questa definizione. Il concetto di spazialità è immediatamente successivo a quello di postura; infatti la postura altro non è che il rapporto del corpo nei tre assi dello spazio. Per quanto riguarda l'equilibrio esso va definito come il miglior rapporto tra il soggetto e l'ambiente circostante; ne deriva che il corpo, sia in statica che in dinamica, assume un equilibrio ottimale a seconda degli stimoli ambientali che riceve e del programma motorio che adotta.
Cause ed evoluzioni della postura
La postura di un individuo è frutto del vissuto della persona stessa nell'ambiente in cui vive, determinato anche da stress, da traumi fisici ed emotivi, da posture professionali scorrette ripetute e mantenute nel tempo, dalla respirazione scorretta, da eventuali squilibri biochimici derivati da una scorretta alimentazione, e da vari altri fattori che bisogna analizzare nello specifico di ogni caso. Da quanto detto si evince che la postura dell'uomo è in costante e progressiva modificazione.
I fattori precedentemente elencati incidono a livello muscolare determinando un aumento dello stato di contrazione che si aggiunge al tono basale preesistente. Questo permanente stato di eccitazione con il passare del tempo crea stati di accorciamento muscolare permanente, tecnicamente definiti retrazione muscolare. La retrazione muscolare è reversibile solo attraverso tecniche di fibrolisi del tessuto connettivale che avvolge i muscoli e con applicazioni di stretching globale attivo. Gli effetti di una postura inquinata e quindi della retrazione muscolare si manifestano a livello articolare sotto forma di compressione, rotazione assiale e traslazione, determinando modificazioni della struttura scheletrica (scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, valgismo e varismo delle ginocchia, ecc.) e possono evolvere in disordini posturali importanti fino a vere e proprie patologie.
Strumenti e tecniche di analisi
La postura umana attualmente viene misurata con vari strumenti ed in vari modi. Ricordiamo le pedane baropodometriche, stabilometriche, i sistemi di rilevamento fotografico e gli scanner di vario tipo. La Gait analysis consente di vedere su un computer l’andatura di una persona e studiarla. Il metodo biomeccanico antropometrico ergonomico (B.A.E.) consente di misurare il comportamento del baricentro corporeo sia in stazionamento che in deambulazione e fornisce indici di miglioramento ergonomico.
Riferimenti bibliografici