Leucemia e Osteopatia verso una nuova frontiera

postato il 28·12·2022 in

Avevate mai pensato che un paziente con leucemia potesse aver bisogno di un osteopata? Perchè mai l'osteopatia potrebbe aiutarlo? C'è chi ha provato a studiare questa relazione e fornire un contributo scientifico a queste domande. Il gruppo di studio è della Dott.ssa Monica Barbieri che grazie al supporto del Reparto Pediatrico dell'Università di Milano-Bicocca è riuscita a portare avanti una ricerca tutta italiana sulle relazioni terapeutiche tra Osteopatia e Leucemia. Il suo studio è stato pubblicato nel Dicembre 2021, ormai un anno fa, su Pubmed e lascia spazio a molte idee e si propone come guida per i trattamenti successivi soprattutto per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti adolescenti e giovani adulti nella fase intensiva delle loro battaglie. 

 

 

Lo studio

La Dott.ssa Monica Barbieri e il suo gruppo hanno reclutato pazienti adolescenti e giovani adulti affetti da neoplasie ematologiche sottoposti a fasi intensive di trattamento del cancro che sostenevano un programma di allenamento di 11 settimane. Lo scopo della ricerca era di evidenziare la fattibilità, la sicurezza e soprattutto l'efficacia dell'intervento osteopatico accanto al programma di allenamento.

Gli attuali progressi scientifici e terapeutici hanno allungato le aspettative di vita a oltre 500.000 bambini e per il 2030 è previsto un incremento sensibile (750.000). Maggiore è la capacità di sopravvivenza e maggiori possono essere gli effetti conseguenti ai trattamenti. Una su tutte è la ridotta capacità motoria spesso dovuta a conseguenze quali: cardiomiopatia, malattie polomonari, osteoporosi, osteonecrosi. Sembra pertanto sempre più attuale e concreto il benessere indotto dai programmi motori al fine di ridurre gli effetti post-acuti. Accanto ad essi si propone l'intervento terapeutico manuale completamente trascurato in questi pazienti. È noto come l'Osteopatia mostri una sensibile riduzione degli agenti infiammatori (citochine infiammatorie IL-6, IL-12, sostanza P e TNFα) azione utile a ridurre gli stati nocicettivi dei pazienti con dolori acuti e cronici, nei casi di cancro e malattie neurodegenerative. Pertanto l'intervento osteopatico si propone di alleviare e gestire i segni e sintomi della malattia ed è per questo che è stata accolta con favore da tutti i pazienti reclutati in questo studio.

Disfunzioni comuni

Attraverso le valutazioni osteopatiche durante il periodo di ricerca sono state evidenziate le aree disfunzionali più frequenti. Dal punto di vista strutturale possiamo osservare una limitazione del movimento cervico-dorsale. Probabilmente il motivo è indotto dall'inserimento di un catetere venoso centrale o un catetere inserito perifericamente nel braccio. 

Dati i lunghi periodi di allettamento un'altra struttura che va soggetto a stress è la colonna lombare che dopo solo 30 giorni perde le sue qualità meccaniche con retrazione dei muscoli ileopsoas, degli addominali e aumento della lordosi lombare. Il paziente tende ad assumere una postura antalgica, di protezione, e questo a lungo termine compromette le capacità polmonari. Infatti dal punto di vista polmonare c'è una riduzione della capacità inspiratoria e nei pazienti che affrontano la radioterapia, i trattamenti antitumorali e le eventuali possibilità di rigetto si possono instaurare dei meccanismi di tossicità polmonare che causano infezioni. 

Molto spesso le caviglie, le ginocchia e le anche sono limitate nei movimenti per via dell'utilizzo dei corticosteriodi. 

 

Ecco le potenzialità dell'osteopatia

Alcuni mal di schiena (dei pazienti reclutati) mostravano problemi urogenitali o intestinali associati. La valutazione osteopatica si è dimostrata un utile strumento valutativo e non invasivo a supporto dei pediatri aiutandoli a differenziare le origini dei dolori. Un caso esemplificativo è avvenuto proprio durante la ricerca. Un paziente presenteva un dolore lombare acuto fortemente invalidante e non avendo dolori addominali riflessi era stato classificato come lombalgia di origine spinale. La successiva valutazione osteopatica però propendeva per un dolore riflesso di natura viscerale nella zona pelvica. Dopo un consulto tra Osteopata, Pediatra e Medico di Medicina dello Sport si optò per una TAC dalla quale emerse l'origine del problema, ovvero un ascesso rettale, dando così conferma alla valutazione osteopatica. 

 

Stimoliamo la Qualità di Vita

I trattamenti a cui vanno incontro i pazienti con un tumore del sangue sono spesso invasivi e molto lunghi. Alcuni effetti collaterali molto frequenti durante le terapie possono protrarsi anche nell'intervallo dei trattamenti alterando sensibilmente la Qualità della Vita. Dallo studio preso in esame emerge che uno degli effetti della chemioterapia è l'osteonecrosi di difficile valutazione e coinvolge circa il 50% della popolazione pediatrica. Dal punto di vista viscerale si osserva di frequente la mucosite che compromette la funzionalità intestinale, altera la capacità nutrizionale e di assorbimento, riducendo le possibilità di sopravvivenza. Tra gli effetti più comuni in assoluto si trovano nausea e vomito.

L'osteopatia si pone accanto al paziente come possibilità/risorsa, infatti, l'OMS l'ha riconosciuta come una Professione non invasiva utile a salvaguardare e promuovere la Qualità di Vita. Come nei casi precedentemente indicati l'osteopata attraverso le tecniche manuali può stimolare efficacemente la prevenzione. Dal punto di vista strutturale, ad esempio, attraverso le tecniche fasciali determina una nuova vascolarizzazione e ricircolo dei nutrienti dei tessuti muscoloscheletrici. Attraverso le manovre viscerali può aiutare il miglioramento del transito intestinale e un lavoro specifico sul nervo vago può attenuare velocemente le sgradevoli sensazioni di nausea e vomito.

 

Esistono effetti avversi al trattamento?

Ad oggi sono stati riscontrati solo piccoli eventi avversi minori, transitori e reversibili. Al primo segno la compliance con il pediatra ha permesso di garantire una continuità essenziale ed efficace. 

... e a Salerno?

Nella città di Salerno esiste un polo ematologico all'avanguardia diretto dal Prof.re Selleri, con un centro Trapianti coordinato dalla Dott.ssa Serio che in collaborazione con l'AIL Salerno rispondono in maniera integrata ai bisogni dei pazienti ematologici, fornendo il supporto terapeutico adeguato. La ricerca va avanti e fornirà sistemi di cura sempre più efficaci per affrontare i tumori del sangue.

L'Osteopatia è un supporto in questo percorso e la Dott.ssa Elvira Tulimieri affascinata da questo mondo mi ha coinvolto nel progetto "Prendersi a Cuore" di AIL Salerno e di qui a breve potrebbe nascere una collaborazione con lo Studio Olmo in cui io e i miei collaboratori tratteremo alcuni pazienti selezionati afferenti al reparto di Ematologia e Centro Trapianti dell’A.O.U Ruggi d'Aragona di Salerno.

L'osteopata in collaborazione con l'equipe medica, attraverso le tecniche strutturali, viscerali e craniali stimola il bilanciamento del sistema neurovegetativo facilitando il sonno, il drenaggio dei liquidi, tensioni muscolari e posturali. Ogni paziente è un individuo che viene valutato nella sua complessità e l'osteopatia può essere un ottimo coadiuvante nel potenziare il percorso di cura che sta sostenendo.

 


Bibliografia e riferimenti

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