Stai dritto!

postato il 01·11·2022 in

Stai dritto! Quante volte l'abbiamo sentito? Genitori preoccupati delle posizioni anomale assunte dai propri figli adottano la tecnica del rimprovero. Vi siete mai chiesti perchè alcune persone tendono ad assumere determinati atteggiamenti posturali? Siamo davvero sicuri che il bambino sia responsabile consapevole della propria postura?

 

 

La domanda da porsi

Allo studio vengono molto spesso genitori in apprensione per gli acciacchetti del proprio figlio e dopo la mia valutazione mi fanno la fatidica domanda: "Ha questi dolori perchè sta sempre tutto storto?" A questa domanda faccio notare semplicemente che il corpo cerca sempre di trovare la migliore ergonomia attraverso l'utilizzo del numero minore di risorse energetiche, se il bambino assume quella postura apparentemente stramba o non consueta un motivo meccanico ci sarà. Piuttosto che responsabilizzarlo della postura assunta sarebbe più opportuno chiedersi: "Come mai assume questa posizione?"

 

Un esempio adulto

Per sviscerare l'argomento in maniera più semplice provate a riflettere su un signore di 50 anni che ha sofferto di lombalgia negli ultimi 10 anni. Probabilmente ha delle protrusioni lombari e nel corso del tempo ha assunto un atteggiamento posturale flesso in avanti. Beh, se avesse una madre ancora normovedente sono sicuro che gli direbbe di stare dritto. Immaginiamo che il figlio stanco di sentire la madre dopo 50 anni decide di assecondarla e lega il busto a un bastone, cosa accadrebbe? Dopo un po la posizione forzata aumenterebbe il carico sulle protrusioni lesionando inesorabilmente i dischi intervetrebrali causando l'espulsione di un'ernia. Con questo non voglio dire che bisogna ribellarsi alle proprie madri, rischieremmo di trovarci senza una babysitter-colf-badante-cuoca per il resto della vita. Sarebbe più opportuno indagare con un posturologo, fisioterapista o osteopata sulla natura della propria postura. 

 

I recettori posturali

Si è soliti pensare che questi problemi fisici siano eslusivamente delle fasi di vita più adulte ma probabilmente tali disfunzioni affondano le radici in un età pediatrica/adolescenziale. Il cervello rielabora le informazioni posturali che pervengono dalla periferia attraverso la pelle, la vista, l'udito (sistema vestibolare), i piedi e la bocca. Quando non vi è la giusta convergenza di questi recettori si creano delle forze anomale che il corpo prova a dissipare attraverso un atteggiamento corporeo di compenso. 

 

 

Come può incidere la pelle?

Tra i recettori posturali la pelle è uno dei più importanti perchè è diffusa in maniera ubiquitaria sul proprio corpo e una tensione su un determinato segmento può innescare delle disfunzioni importanti. Non ultima la settimana scorsa è venuta a visita una ragazza di 21 anni con la diagnosi di scoliosi progressiva e un curva di 30° toraco-lombare. Valutando accuratamente la sua postura ho osservato un doppio taglio sull'addome nella zona dell'appendice. Aveva subito due interventi a 5 anni di notevole importanza, un'appendicite prima e il giorno dopo la peritonite. La cicatrice della peritonite era quella alta e verticale ed era quella che palesemente condizionava la sua postura. Indovinate da che lato era la flessione della colonna lombare? Dallo stesso lato del taglio, ovvero a destra. La ragazza è cresciuta tanto dai suoi 5 anni ma la cicatrice non aveva restituito la naturale capacità distensiva della sua cute creando un punto di ancoraggio su cui si sono accumulate tutte le forze della colonna. 

 

Come e quando agire

Nel caso di questa ragazza è necessario comunque spegnere l'irritazione cicatriziale manualmente per evitare altre situazioni di compenso future ma naturalmente sarebbe stato opportuno lavorare da subito dopo l'intervento per prevenire una torsione della colonna simile. Agire precocemente aumenta di molto la probabilità di successo soprattutto entro i 12 anni di vita in cui ancora c'è una grandissima elasticità delle articolazioni. Di fronte a una situazione di incertezza bisogna evitare di allarmarsi, spesso sono situazioni innocue, ma devono essere attentamente valutate da professionisti che hanno una visione di insieme. Soltanto identificando il reale fattore di disturbo si può risolvere concretamente il problema. Diverso sarà l'approccio per un problema che deriva da un occhio pigro a cui si può fare riferimento ad un ortottico, da uno che deriva da un morso coperto a cui bisogna richiedere assistenza a un bravo dentista. Entrambi possono creare problemi posturali apparentemente simili, ma solo uno dei due approcci sarà risolutivo.

 

Una parentesi

Un capitolo a parte è rappresentato dalla relazione postura-umore. I fattori determinanti sono rappresentati dagli ormoni e dalla qualità del respiro. Sarà terreno fertile per un prossimo articolo. 

 


Bibliografia e riferimenti

 

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