Non ho il tempo

postato il 23·10·2022 in

Quante volte abbiamo pronunciato la frase: Non ho il tempo di...? Soprattutto, quanto abbiamo creduto alle nostre parole? Io tantissimo. Ho davvero pensato che non esistesse altro tempo da dedicare se non quegli attimi estratti dalle intercapedini dei miei impegni. Avrò lasciato i miei interlocutori interdetti numerose volte, qualche volta gli sarò sembrato immerso in una vita pregna di attività gioiose e coinvolgenti, ma non facevo altro che deludere me stesso ogni volta che rifiutavo un'opportunità diversa dal planning giornaliero. Ero arrivato a un no compulsivo e aprioristico.

L'obiettivo unico era l'ottimizzazione, ma più avanzavo come un treno e più il tempo franava sotto i miei piedi. Arrivavano continue richieste a cui spesso e volentieri dicevo sì per evitare di sentirmi in colpa, ma raramente riuscivo ad essere presente. Andavo così veloce che ogni richiesta mi sembrava un intralcio, ogni persona un predatore del mio tempo, un po' come gli uomini grigi di Momo (Libro di Michael Ende). In realtà, di grigio c'era solo il mio umore!

Il tourbillon di eventi continuava inesorabilmente come quando ti siedi su una giostra di cui non conosci la portata della pericolosità, solo una volta avviata ti ritrovi terrorizzato a urlare di paura ma nessuno può sentirti né tantomeno è possibile fermarla. A quel punto non ti resta altro che rassegnarti

Soltanto quando mi sono abbandonato consapevolmente a questo vortice sono comparse delle casualità interessanti. Prima su tutte fu la scena tratta dal film di Luciano De Crescenzo  "32 Dicembre":

Il tempo è un'emozione ed è una grandezza bidimensionale e lo puoi vivere in due direzioni differenti, in lunghezza e in larghezza. Se lo vivete in lunghezza, in modo monotono dopo 60 anni avete 60 anni. Se invece lo vivete in larghezza, con alti e bassi, innamorandoti, magari facendo pure qualche sciocchezza allora dopo 60 anni avrai solo 30 anni. Il guaio è che gli uomini studiano come allungare la vita quando invece bisognerebbe allargarla. 

A rapida successione subentrò il libro di Anthony de Mello "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo" con:

C’è un’unica ragione per cui non provate quella che in India chiamiamo anand, beatitudine, ed è il fatto che pensate o vi fissate soltanto su ciò che non avete. Se così non fosse, provereste la beatitudine. Vi fissate su quel che non avete. Eppure, in questo preciso istante, avete tutto quel che vi serve per provare la beatitudine.

In effetti avevo dimenticato l'unico bene inestimabile in nostro possesso: la Vita. Rifuggivo dai momenti bui dimenticando che l'imponderabilità, gli alti e bassi erano inevitabili e l'unica medicina per affrontarli era di afferrarli, succhiarli con tutte le mie forze. Sono solo esperienze puntiformi di una linea inesauribile che è la nostra vita. L'alibi del tempo è così definitivamente crollato; oggi sorrido quando penso che una persona di 100 anni mediamente trascorre circa 74 giorni della propria vita a lavarsi i denti, operazione senz'altro sana e giusta, ma non trova il tempo di andare dal nonno in ospizio o di chiamare un amico in difficoltà. 

Il tempo è una costante ma tutti noi possiamo sceglierne la traiettoria. Soltanto alla fine potremo vedere il risultato del nostro diagramma, nel frattempo però rendiamolo irripetibile, abbandoniamo ogni remora e poi...

Posso dirti una cosa da bambino?Esci di casa, sorrdi, respira forteSei vivo, cretino.     (Vivere La Vita, Mannarino)

 


Bibliografia e riferimenti

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