Il timing e il cervelletto

postato il 28·05·2022 in

Se volessi migliorare la tua performance sportiva quale struttura del tuo corpo alleneresti? E per migliorare la qualità della tua lettura? Grazie a quale parte del corpo riusciamo a mangiare una bistecca usando contemporaneamente forchetta e coltello? Tutte queste funzioni molto diverse hanno una matrice comune: il cervelletto. Esso si trova all'interno del cranio ed è la più grande stazione neurologica del nostro corpo. È coinvolto nelle funzioni di linguaggio, attenzione e memoria; connette e coordina gli impulsi che provengono dalla periferia e dal cervello. Il suo ruolo principe è nel coordinamento e nella precisione dei movimenti e nella loro temporarizzazione (timing). Di recente è stato scoperto un particolare coinvolgimento anche per le emozioni ma vediamo di capirne il suo funzionamento in parole semplici. 

 

Approfondiamo il funzionamento

In fase diurna il cervelletto è sempre coinvolto e per meglio comprendere la sua funzione è necessario fare un esempio. Su tavolo c'è un piatto con una mozzarella, forchetta e coltello. Il cervelletto di uno svedese che non ha mai visto prima una mozzarella in prima istanza procede col paragonare la forma a oggetti simili già conosciuti nel suo passato, provando addirittura a stimare il suo peso e la resistenza al taglio. Questa funzione gli permette di stabilire in maniera predittiva la forza muscolare necessaria al taglio (es. 50). Grazie alla connessione diretta che il cervelletto ha con gli occhi può valutare la distanze delle posate e solo dopo aver raccolto queste informazioni partirà un input di preriscaldamento ai muscoli che saranno coinvolti nel movimento. Esclusivamente grazie a questa importante stazione neurologica può coordinare il movimento contemporaneo di forchetta e coltello e non appena infilza la mozzarella si rende conto della sua reale densità, ricalibrando la richiesta dello sforzo con quanto preventivato precedentemente. Se risulta più densa di quanto prevista allora correggerà lo sviluppo della forza da 50 a 70 e prima che finisca l'intera mozzarella avrà calcolato il taglio più efficace ovvero quello che richiede il minimo sforzo con la migliore resa. Per portare la fettina alla bocca dovrà utilizzare almeno 16 muscoli e il cervelletto li coinvolgerà con una sequenza temporale perfetta bilanciando il rilascio degli antagonisti rispetto agli agonisti, garantendo il progressivo flettersi di polso, gomito e spalla. Questa sequenzialità viene definita timing ed è strettamente connessa alla qualità e integrità dei tessuti neuromuscolari e all'esperienza. 

 

Lo studio

Tra i tanti studi neurofunzionali ho scelto quello del 2009 di Ilg (1) che evidenzia come dei soggetti con degenerazione cerebellare sono in grado di migliorare le proprie performance motorie e di equilibrio attraverso la riabilitazione. I migliori risultati li ottenevano i soggetti che avevano integre le vie afferenti, ovvero le informazioni sensoriali e percettive che arrivano al cervello partendo dalla periferia. Questo studio pertanto sottolinea l'importanza della percezione degli stimoli esterni. 

Migliorare i recettori posturali

Ilg ci ha permesso di capire che le capacità del cervello sono migliorabili solo attraverso una corretta percezione degli stimoli esterni. Le principali connessioni con l'esterno avvengono grazie a dei recettori posturali localizzati in tutto il corpo a partire dalla pelle e i muscoli e particolarmente addensati a livello di occhio, orecchio, bocca e piedi. Una cattiva chiusura della bocca o un'alterazione della convergenza oculare trasmette al cervelletto dei input anomali compromettendo drasticamente la coordinazione e lo sviluppo motorio. Prima di allenare il timing quindi è fondamentale fare una valutazione osteopatica e posturale per neutralizzare le discrepanze recettoriali. 

 

Allenare il timing

Il timing quindi si basa sulla sequenza temporale con cui il movimento si sviluppa e la strategia più efficace utilizzata dal cervello per raggiungere il proprio target. Tra i numerosi metodi che vengono proposti per migliorare i tempi di reazione e la coordinazione ultimamente sta suscitando molto interesse, nei campi dell'allenamento e della riabilitazione, l'utilizzo di un metronomo interattivo (2). La scansione temporale e il ritmo impostato permettono di migliorare la concentrazione, coordinazione, equilibrio e sviluppo psicomotorio. Questi requisiti sono indispensabili negli sport in cui c'è un grande sviluppo di forza in tempi rapidissimi come il tennis, golf, baseball.

Memoria e apprendimento

Come per tutti i processi cognitivi è fondamentale la ripetizione dell'esercizio per rinforzare le sinapsi o crearne di nuove più efficaci. In particolar modo il cervelletto è un organo deputato all'apprendimento, non solo delle esperienze motorie, ma anche di quelle emotive. La connessione alla memoria emotiva permette al cervello di selezionare più facilmente la strada migliore e prevenire situazioni motorie svantaggiose atte e finalizzate per esempio alla prevenzione di un infortunio. 

 

Rieducare il cervelletto aiuta l'umore

Secondo recenti studi di neuroimaging (3) il cervelletto è coinvolto nel riconoscimento delle emozioni spiacevoli quali la paura e l'ansia. Esse solitamente nascono a seguito di esperienze negative che vengono immagazzinate a cui seguono delle reazioni psicosomatiche paradosse. Un lavoro neuroriabilitativo sulla sfera cerebellare potrebbe aiutare quindi a sviluppare delle strategie comportamentali più efficaci.

 


Bibliografia e riferimenti

  1. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19864636/
  2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5890222/
  3. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19409218/

 

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