Intervista alla Dott.ssa Alessandra Coppola

postato il 20·03·2020 in

Curiosità scientifica e oculatezza

Laureata in medicina e chirurgia presso l’università Cattolica del Sacro Cuore, la Dottoressa Alessandra Coppola ha da sempre mostrato uno spiccato interesse per la materia radiologica ed è attualmente specializzanda in Radiodiagnostica all’Università di Milano. La curiosità dimostrata e l’oculatezza delle sue valutazioni mi hanno sempre sorpreso e ritengo che siano due valori estremamente importanti per un Medico. Il suo contributo si è rivelato spesso determinante per il mio lavoro, aiutandomi a selezionare la proposta terapeutica più adeguata anche nei casi più difficili, rendendo maggiormente efficaci i trattamenti.

In un momento delicato, come quello che stiamo attraversando in queste ore, la voce di una persona esperta e competente come la Dottoressa Coppola potrebbe aiutarci a far luce sulla situazione emergenza e chiarirci le idee su tante notizie che si diffondono per via mediatica e che, purtroppo, qualche volta risultano false.

Parola alla dottoressa...

 

In cosa consiste l’emergenza ospedaliera in Lombardia?

L’emergenza ospedaliera in Lombardia e, in generale, nelle altre regioni colpite, consiste nell’aumento esponenziale dei casi di pazienti COVID-19 con problemi gravi di patologia delle basse vie respiratorie. In questi casi sono necessarie cure semintensive ed intensive che vengono effettuate nell’unità speciale di Terapia Intensiva in cui sono presenti ventilatori polmonari e altri presidi di supporto vitale. Dato l’elevato numero di contagiati e il crescente numero di persone ricoverate in questo reparto, cominciano a scarseggiare i posti letto. Un altro aspetto, non meno importante, di questa emergenza riguarda il crescente numero di personale sanitario contagiato che rende difficile lo svolgimento di turnazioni regolari e il personale residuo è sottoposto a turni estenuanti.

Ci sono degli accorgimenti (anche piccoli) che lo Stato potrebbe ulteriormente adottare per facilitare e tutelare il lavoro dei Medici?

I medici dovrebbero essere dotati di tutti i principali DPI (dispositivi di protezione individuale) necessari per approcciarsi a questi pazienti come ad esempio di mascherine (FFP2 o FFP3), visiere, guanti, grembiuli idrorepellenti monouso. Inoltre, a mio avviso, si potrebbe incrementare il numero di operatori sanitari, reclutando in particolare anche medici specializzandi del 3° e 4° anno nelle rispettive aree di competenza necessarie per affrontare tale epidemia.

Cos'altro si potrebbe fare per arginare la diffusione del virus?

Dovrebbero essere adottate misure ancora più drastiche di isolamento e di diffusione del contagio. I tamponi dovrebbero essere garantiti a tutti gli operatori sanitari e successivamente estenderli a fasce più ampie di popolazione partendo prima dalle persone che sono state a contatto con i pazienti positivi al virus.

Quanto è affidabile il tampone faringeo al fine di diagnosticare la positività al Sars-Cov-2? Quali sono i tempi di attesa per avere l’esito?

Il tampone faringeo è di semplice esecuzione e, al momento, è l’unico in grado di esprimere la presenza del virus nell’organismo. I tempi di attesa, per quanto mi risulta, sono piuttosto lunghi (tra le 6 e le 12 ore a seconda dei centri, con punti di eccellenza fino a 3 ore) ma stanno realizzando un tampone fast per riscontri rapidi. Una volta eseguito il tampone, viene analizzato e inviato all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per la validazione doppia. Ad ogni modo il risultato della prima lettura fornisce una risposta quasi assolutamente certa poiché le sonde di lettura dei centri periferici sono le stesse di quelle che utilizza l’ISS.

Quale indagine diagnostica è determinante per capire le condizioni di un paziente affetto da Coronavirus?

Dal punto di vista clinico, il paziente affetto da Covid-19 presenta una sintomatologia abbastanza tipica (es. febbre elevata, saturazione bassa, difficoltà respiratorie) e talvolta manifestazioni atipiche (diarrea, anosmia, disgeusia). Mentre il tampone conferisce la certezza della presenza o meno del virus nell’organismo, le indagini radiologiche servono, nella gestione di tali pazienti, a comprendere il grado di coinvolgimento delle vie aeree. Le indagini che vengono messe a supporto della valutazione clinica sono la Radiografia del Torace o la più dettagliata TC. In alcuni centri viene utilizzata anche l’ecografia polmonare. Non è previsto ad oggi uno screening radiologico per i pazienti sospetti: la diagnosi di certezza deriva unicamente dall’esito del tampone.

Ci si può riammalare di Sars-Cov-2?

Anche se infrequentemente sono state descritte, come per influenza, delle “ricadute”.

I pazienti che presentavano comorbidità e sono deceduti prematuramente per il virus, come vengono registrati nella sua unità ospedaliera?

Non ho dati certi sulla registrazione dei decessi presso le unità ospedaliere ma credo, visto il trend epidemiologico, che sia difficile fare una distinzione tra decesso “da” e decesso “con”.

Quali dati statistici dovremmo osservare per capire che la situazione emergenza sta regredendo?

Tra il numero di contagi, dei deceduti o dei guariti, quello che bisognerebbe osservare con particolare attenzione è il trend del numero dei nuovi contagi. Quando sarà in riduzione potremo cominciare ad avere delle sensazioni positive.

Cosa desidera per il suo futuro personale e professionale?

Sono una specializzanda del 4° anno di Radiodiagnostica e mi piacerebbe supportare la lotta a questa pandemia con le mie competenze. In futuro mi vedrei bene come Radiologo ospedaliero.

Vuole dire qualcos’altro ai nostri lettori?

Gli operatori sanitari sono in prima linea e fanno grossi sacrifici, esponendosi in maniera diretta al contagio e mettendo in pericolo la propria vita. Agli altri si chiede solo il “sacrificio” di rispettare le regole e stare a casa. Riflettete!!

 


Bibliografia e riferimenti

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