Intervista al tennista Thomas Fabbiano

postato il 26·10·2018 in

Thomas Fabbiano - Tennista

Da quando ho cominciato la mia collaborazione con la Federazione di Tennis ho avuto modo di conoscere molti atleti, non solo italiani. Thomas Fabbiano, pugliese d’origine, si è sempre distinto per attitudine al lavoro ed umiltà. Caratteristiche non sempre facili da reperire tra atleti e che oggi risultano essere delle doti ancor più rare tra le persone comuni. Il suo essere riservato e mite si riesce a comprendere anche osservandolo sui campi da gioco. La sua perseveranza gli sta permettendo di raggiungere degli ottimi risultati a livello internazionale.

Non ultimo l’accesso al terzo turno (suo record personale in uno slam) di Wimbledon dopo aver battuto un tenace Wawrinka. In un tennis moderno, che predilige la potenza e l’altezza, Thomas riesce a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto rientrando per la prima volta (nel 2017) nei primi 100 al mondo e raggiungendo il suo best ranking #70.A mio parere, il suo modo di relazionarsi al corpo e all’ottimizzazione delle performance sportive è molto funzionale. Spesso capita, ad esempio, che durante i trattamenti mi rivolga delle domande sul funzionamento meccanico del corpo e delle strutture muscolari. Possono sembrare delle semplici domande di curiosità, ma in realtà credo gli serva per avere un’ulteriore padronanza del proprio corpo.

Parola a Thomas...

 

Quando ha cominciato a sentirsi un tennista professionista?

Quando sono andato via a 18 anni dal mio paese per trasferirmi a Roma. È stata una scelta difficile perché pur girando per 30 settimane l’anno, finito ogni torneo sapevo che sarei tornato a casa dai miei amici e dalla mia famiglia. Invece in quel momento c è stato questo cambiamento e da lì è iniziata la mia carriera da professionista.

A chi si è ispirato da piccolo per raggiungere questi livelli e perché?

Il mio giocatore preferito era Marat Safin, mi piaceva il suo gioco e la sua estrositá. Ma da appassionato di questo sport è stato Federer il mio punto di riferimento. Da quando ero piccolo lo vedo lottare e vincere tornei, ma soprattutto lo vedo portare avanti il nostro sport con la sua eleganza dentro e fuori dal campo.

Che rapporto ha con l'osteopatia e la fisioterapia?

Fin da piccolo ho sempre fatto dei controlli con osteopati e fisioterapisti. Inizialmente li consideravo come figure per risolvere i piccoli problemi fisici che lo sport puó portare. Con il passare del tempo ho cominciato a vedere queste figure come esperti per prevenire gli infortuni. Tenere il corpo in equilibrio e elastico è diventato per me essenziale per essere al top della forma.

Quanto ha inciso il tennis nella suacrescita personale?

È stato fondamentale. Mi ha fatto crescere molto dal punto di vista caratteriale. Sto facendo delle esperienze che mi porteró dentro per sempre. Viaggiare ti porta a conoscere nuovi posti e nuove realtà che ti aprono la mente e ti fanno rendere conto di quanto sia vasto il mondo.

Come pensa di poter migliorare nel suo sport?

Credendo più in me stesso e provando a migliorare ogni giorno qualsiasi cosa. Continuare a crescere e migliornarmi è ció che mi fa alzare tutte le mattine per andare ad allenarmi.

Come immagina il futuro del tennis?

È una fase in cui il tennis sta passando un ottimo periodo. Per far fronte al possibile declino di Federer e Nadal è stato creato il nuovo circuito next gen in cui i giovani delle nuove generazioni vengono aiutati ad emergere. Ci siamo ritrovati con le due leggende che continuano e vincere e il nuovo circuito ben avviato. Penso sia una buona cosa e spero che questo sport cresca sempre di più.

 


 

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