Fisioterapia. Cos'è?

postato il 07·12·2020 in

La fisioterapia è una branca della medicina che approccia alla patologia del paziente (congenita o acquisita) con l’obiettivo di recuperare il suo stato di salute, ricorrendo a diverse metodologie a seconda delle condizioni di ogni soggetto. Mira al recupero o al ripristino dello stato di salute del paziente attraverso un approccio manuale, elettromedicale e/o neurocognitivo.

Il corpo umano dispone fin dalla nascita di meccanismi spontanei di riequilibrio fisiologico che in particolari situazioni possono perdere funzionalità, determinando una functio lesa che il fisioterapista cerca di riabilitare. Ciò può verificarsi, ad esempio, in seguito a una frattura, ad un intervento chirurgico o anche a episodi di infarto; in questi casi le abilità motorie o neurologiche del paziente vengono meno e risulta quindi indispensabile l’affiancamento di un fisioterapista specializzato per il recupero di tale funzione.

Con il passare del tempo il fisioterapista ha cominciato a collaborare in equipe multidisciplinari private o pubbliche, divenendo un riferimento diretto del medico, prendendo in carico il paziente sia in fase acuta che post-acuta. Nel mio percorso formativo ho avuto la grande opportunità di conoscere una metodologia di lavoro riabilitativo del tutto inedita, che si integra armonicamente con l’approccio deduttivo osteopatico: l’approccio neurocognitivo.

Noto anche come “Metodo Perfetti”, tale approccio affonda le sue basi neurofisiologiche in tempi remoti, quando il Dott. Lurjia, ed altri scienziati russi, rivoluzionarono il concetto statico ed automatizzato del sistema nervoso centrale. Per primi riuscirono a comprendere i meccanismi di plasticità e di integrazione delle cellule nervose, paragonando il cervello a un’orchestra musicale perfettamente funzionante: il singolo musicista, suonando il proprio strumento e seguendo il proprio spartito, riusciva ad essere in perfetta sintonia e armonia col resto dell’orchestra grazie al direttore d’orchestra.

In precedenza il cervello veniva considerato come suddiviso in compartimenti stagni ognuno dei quali era responsabile di funzioni operative differenti ma, con Lurjia, si è capito che ogni singolo musicista, se correttamente stimolato, può migliorare sé stesso e il gruppo, incrementando la funzione armonica. Tale approccio ha cambiato profondamente gli orizzonti della neuroriabilitazione. Tutto sta nel capire come stimolare bene la periferia per ottenere una modifica funzionale centrale e siccome il cervello governa la fisiologia corporea, attraverso il sistema nervoso e le sue comunicazioni, è facile pensare che questa metodologia si possa applicare alle diverse patologie corporee (cardiache, respiratorie, reumatologiche e post operatorie).

Nel mio Studio sono totalmente sprovvisto di elettromedicale e mi avvalgo esclusivamente di terapie manuali e neurocognitive per ridurre il rischio di recidive e vizi posturali che possono cronicizzare i dolori e ridurre la qualità della vita dei pazienti.

 


Bibliografia e riferimenti

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