Sei regole per riconoscere un buon Personal Trainer

postato il 19·02·2023 in

Oggi prestiamo molta attenzione alla cura del corpo e cerchiamo di affidarci sempre più spesso alle competenze di professionisti validi. Quando capiamo che il faidate e i tutorial su Youtube sono inefficaci e le nostre performance fisiche non decollano come immaginavamo cerchiamo di individuare il Personal Trainer più competente. Sembra quasi un'autopunizione perchè in cuor nostro sappiamo di non aver ottenuto risultati per la nostra incostanza e che l'unico modo per risolvere il problema è prendere un impegno economico con una persona che ci dice quello che dobbiamo fare. Trovare questo "despota" oggi non sembra affatto semplice dato le numerose attrezzature sportive e i servizi offerti. Siamo disorientati. Forse è meglio affidarci ad una sola persona così da guidare al meglio i nostri sforzi. Si, ma chi? Meglio un despota, uno stacanovista o un allegro... filosofo? Meglio basarci sul passaparola? Come posso capire che il nostro programma fisico raggiungerà le premesse? Bella domanda! Rispondere a questa domanda significa affidarci con raziocinio al professionista giusto e raggiungere con buone probabilità i nostri scopi atletici. 

Autoanalisi

Prima di affidarci ad un professionista dovremmo soffermarci su alcuni aspetti essenziali che determineranno le scelte successive. 

Per prima cosa dovremmo provare a capire perchè vogliamo rivolgerci ad un Personal Trainer. Se solo fosse perchè siamo privi di forza di volontà allora saremmo certi di fallire. Dopo un po' le nostre resistenze interne, quelle che ci rendono apparentemente passivi, saboteranno anche i migliori intenti del Personal Trainer. La forza interiore e le motivazioni sono caratteristiche personali che nessuno al di là di noi è in grado di determinarle. 

Secondo aspetto da non trascurare è la scelta del nostro obiettivo. Ci aiuterebbe a comprendere meglio le nostre opportunità e di conseguenza a scegliere l'allenatore ideale per raggiungere il nostro scopo. Se volessi iscrivermi alla maratona di New York di certo non contatterei il preparatore atletico di Yuri Chechi o se il mio ultimo sport era il lancio degli aeroplanini di carta dal balcone 20 anni fa non potrei mai immaginare di iscrivermi alla Spartan Race di aprile. L'80% delle persone che comincia un'attività fisica smette entro il primo mese e buona parte di quel 20% residuo non riesce a superare nemmeno un anno di allenamento. Il motivo di tale insuccesso è spesso derivato dalla nostra incapacità di soppesare le nostre capacità e ciò ci fa intravedere in maniera poco nitida i nostri obiettivi.

 

Titolo Accademico

Oggi il mondo accademico della chinesiologia ancora non ha varato dei limiti professionali chiari. Il Personal Trainer non è una figura riconosciuta e tutti possono improvvisarsi. Ci sono allenatori non laureati molto più preparati dei Laureati in Scienze Motorie, ma oggi sono sempre più rari. Gli studi universitari di Scienze Motorie forniscono delle basi anatomofisiologiche solide su cui poter fondare la propria competenza professionale. Accanto ad essi sono necessari anni di praticantato e Corsi di Upgrade per approfondire tematiche complesse come quelle della performance atletica e metabolica di un individuo. Potremmo quindi riassumere che la Laurea in Scienze Motorie non è indispensabile ma è un requisito di partenza fondamentale per scegliere il vostro allenatore di fiducia. 

 

Valutazione

Dopo le debite presentazioni il Personal Trainer dovrebbe procedere immediatamente con un esame obiettivo basato sulla raccolta dei dati essenziali (es. interventi chirurgici, traumi, protesi) e dei test clinici per capire il nostro stato di forma (es. Test di Conconi). I parametri iniziali sono la base della costruzione di un programma di allenamento e devono essere svolti in maniera seria ed approfondita. Questi dati saranno indispensabili per misurare il nostro andamento e correggere il tiro se necessario. 

 

Obiettivi

Una volta definito il nostro livello atletico di partenza è bene ascoltare quali obiettivi è in grado di proporci l'allenatore. Affrontare questo argomento nelle fasi iniziali della programmazione è indispensabile perchè stabilisce un accordo tra le parti basato su dati oggettivi e poco aleatori. Determinare gli obiettivi nel medio e lungo termine è una forma di garanzia reciproca ed è utilissimo al fine di rafforzare il rapporto e procedere in maniera univoca con gli stessi intenti.

Stretching e riscaldamento

Mediamente il 50% di un allenamento dovrebbe essere dedicato alle fasi di stretching e di riscaldamento. È una fase noiosissima dell'allenamento ma ogni buon allenatore non dovrebbe mai trascurarla. Non si può mai essere realmente performanti se si saltano queste fasi. L'attenzione e la meticolisità del nostro allenatore in questa fase sono il segnale evidente di un professionista eccellente di cui ci si può certamente fidare. 

 

Parole

Ultimo aspetto ma non meno rilevante è il linguaggio. Quando si instaura un buon rapporto tra allenatore e allievo è facile confondere i ruoli e il tono delle conversazioni diventa inevitabilmente informale. Un buon Personal Trainer soppesa costantemente le sue parole centrandole sull'allenamento, perdendo carisma il raggiungimento degli obiettivi proposti sarà quasi impossibile da raggiungere. Le parole possono essere uno stimolo o un deterrente, dipende da come e per quale fine le utilizziamo. 

Non parli troppo di tutto questo. Altrimenti finisce tutto in chiacchiere. A parlarne troppo non si apprezza più nulla. (cit. Ernest Hemingway)

 


Bibliografia e riferimenti

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