Omeopatia

postato il 09·04·2020 in

L’omeopatia, dal greco omòios (simile) e pathòs (sofferenza), è un metodo di cura che utilizza medicinali a dosi estremamente diluite o infinitesimali basandosi sull’applicazione del principio di similitudine secondo il quale i medicinali possono guarire soltanto le malattie analoghe a quelle che essi stessi hanno la capacità di causare nell’uomo sano.

 

Origine

L’omeopatia nacque alla fine del 1700 per merito del medico Samuel Hahnemann che cercò di sviluppare una medicina meno aggressiva. Il principio di similitudine era conosciuto fin dai tempi di Ippocrate. Ippocrate, infatti, a fianco del contraria contraris curentur, enunciava il similia similibus curentur e utilizzava, ad esempio, basse dosi di Helleborus Niger, sostanza ad attività emetica, per curare il vomito.

Hahnemann aggiunse al concetto di similitudine elementi ulteriori. Una volta preparata una soluzione del medicinale omeopatico, egli ipotizzò che la sua efficacia aumentasse attraverso la dinamizzazione della soluzione. La dinamizzazione era ottenuta applicando ad ogni diluizione successiva del medicinale un numero prestabilito di succussioni (agitazioni longitudinali). Il medicamento così preparato veniva somministrato al paziente al fine di stimolare i propri meccanismi omeostatici e autocurativi. Inoltre, stabilì che il trattamento omeopatico doveva essere scelto a partire da una visione globale dell’individuo ammalato e dei suoi sintomi e non soltanto dai sintomi della sua malattia. Il sintomo, pertanto, non è un messaggio da sopprimere, ma da interpretare nel contesto del sistema uomo, tenendo conto sia della parte fisica sia di quella psicologica.

Ogni medicamento produce effetti specifici nel corpo umano e nessun'altra sostanza medicinale può dare origine ad altri effetti che siano del tutto simili a quelli. (Organon)

 

In natura non esiste una sostanza che somministrata ad un paziente sano produca effetti uguali ad un'altra. La sostanza che si somministra all'organismo deve stimolare la sua reazione. L'innesco di tale reazione è dato dalla specificità del rimedio per i disturbi del paziente. Alla somministrazione di una sostanza la Forza Vitale si oppone con carattere conservativo rispondendo al principio dell'omeostasi. Affinché tale meccanismo si mantenga è necessario che il Sistema Biologico dissipi tutta l'energia che produce attraverso i processi metabolici o attraverso quelli che prende dal mondo esterno (calore, cibo, emozioni, sentimenti).

Produzione e cessazione di energia rappresentano due meccanismi connessi. Un ostacolo alla cessazione energetica costituisce la premessa alla malattia, costringendo l'organismo vivente ad aprirsi canali secondari esonerativi. Se, ad esempio, blocchiamo con pomate un'eruzione cutanea, l'organismo traslerà il tentativo di auto depurarsi su un altro organo. Possiamo, allora, considerare la malattia come un mezzo attraverso il quale un organismo vivente cerca di mantenere il suo ordine interno, in condizioni ambientali avverse, al fine di garantire la sopravvivenza del genere umano.

 

Bibliografia e riferimenti
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